Lavori straordinari del Centro Commerciale Bussano a Quattrini
23 Giugno 2022
Il centro commerciale multiproprietario è rimasto al passo con i tempi o è rimasto ancorato al millennio scorso? La mancanza di manutenzione può indicare un problema più grave.
Sfide strutturali e impianti obsoleti nel Centro Commerciale
Ecco di seguito alcune sfide a cui il centro ha dovuto far fronte:
- Le guaine di copertura assomigliano più ad un patch work di toppe che ad una superficie liscia e con giuste pendenze.
- Gli impianti, termico e CDZ, hanno molto lavorato e la loro “stanchezza” si fa sentire, oltre al fatto che bisognerebbe pensare a qualcosa di più efficiente.
- I parcheggi all’aperto sembrano raccomandare con i loro avvallamenti ed asperità interventi urgenti sul tappetino di usura.
Insomma, una geremiade di questioni che, messe in fila, presentano un conto salato.
D’altronde se l’ammortamento di strutture del genere è fiscalmente agevolato, 6% all’anno rispetto al 3% degli altri immobili, una ragione ci deve pur essere.
I centri commerciali, infatti, sono fabbriche complesse, in funzione H 24, sette giorni su sette, perché lavorano anche quando sono chiusi.
All’amministrazione condominiale viene l’orticaria a pensare alla complessità dei lavori, alle responsabilità e alla necessità di batter cassa, cospicuamente, alle proprietà, quando non esiste un consorzio o una scarl di proprietari (quelli di operatori non fungono alla bisogna) cui girare incombenze e spese.
Già perché, appena si cominciano a mettere in fila le cifre, tutti si ricordano con raccapriccio che non riceveranno una fattura con Iva deducibile, ma una più secca richiesta di contributi nudi e crudi.
Costituire a quel punto consorzi o scarl è certo possibile, ma con tempi, costi e difficoltà formali non irrilevanti.
Come in altri articoli precedenti, a costo di sembrare noiosi, il gruppo Odos segnala che si può far ricorso al mandato con società specializzata di settore anche nella fattispecie specifica.
L’assemblea decide cosa, quando e quanto; stipula uno specifico contratto di mandato per i lavori straordinari e, da lì in avanti, riservandosi tutti i poteri decisionali, terziarizza incombenze e rischi.
A lavori ultimati e collaudati, la mandataria fornisce il proprio rendiconto e consegna ai proprietari il manufatto (guaina, caldaia, parcheggio asfaltato che sia) nuovo di “pacca”, come gergalmente usa dire.
E siccome mandato e consorzi/scarl sono fiscalmente “parenti stretti”, le fatture arriveranno con Iva deducibile.
Guido Pezzana – Amministratore Unico Odos srl.