Centri Commerciali: geotermia e fotovoltaico a tutela dell’ambiente
4 Luglio 2023
Perché la decarbonizzazione è un passaggio così difficile per strutture energivore come i centri commerciali?
A mio avviso sono molti i fattori incidenti.
Proverò a ricordarne alcuni.
- Un centro commerciale non è una fabbrica, quindi non gode di attenzioni e buona letteratura e appartiene, per definizione, ad un mondo “ricco” che ben può cavarsela da solo senza troppe attenzioni pubbliche.
- Se una Proprietà decide di investire, si trova nella paradossale situazione di farlo creando benefici agli Operatori senza equi ritorni.
- Se decide di rivolgersi a terzi, teme di crearsi dei vincoli strutturali (diritti di superficie e simili) ostativi ad una totale libertà di disporre del bene in caso di cessione o di utilizzo come collaterale.
Va ancora peggio se l’immobile da trattare è un condominio, per l’intreccio perverso tra norme civilistiche e fiscali.
Quindi?
Complesso, ma non impossibile operare a tutela dell’ambiente.
Odos Group si è posto per tempo il problema e ha già iniziato (tre centri “trattati”) a darsi delle risposte.
In primo luogo, elaborando soluzioni contrattuali win-win sia per complessi mono proprietari che, pur con qualche complessità in più, condominiali.
In sostanza, un terzo investe e fa risparmiare:
- gli Operatori con un minor costo dei servizi caldo/freddo;
- la Proprietà che sta alla larga da interventi straordinari sugli impianti;
- Proprietà e Operatori che, nel medio periodo (12/15 anni), guadagneranno, la prima diventando proprietaria dell’impianto ed i secondi pagando decisamente meno i servizi connessi.
In secondo luogo, indirizzando la scelta verso un mix di tecnologie mirate alle esigenze specifiche dei centri commerciali, vale a dire massimizzazione della produzione di energia quando maggiore è la richiesta.
Essenzialmente viene sfruttata la virtuosa combinazione di geotermia e fotovoltaico:
- una tecnologia, la prima, in grado di produrre caldo/freddo in pompa di calore con il supporto dell’energia elettrica prelevata dalla rete e dal fotovoltaico;
- la seconda, in grado di produrre il massimo quando maggiore è il bisogno, in estate quindi, e di giorno.
Il risparmio strutturale (temperatura dell’acqua di falda) ottimizzato dalla produzione di impianti fotovoltaici idealmente delle dimensioni necessarie a soddisfare i fabbisogni energetici sia per i servizi (illuminazione, ascensori, scale mobili) che HVAC (riscaldamento/ventilazione/aria condizionata) risulta molto interessante.
Giova tra l’altro ricordare che si tratta, in entrambi i casi, di impianti con vite medie ottimali utili stimate tra i 20 e i 25 anni.
Considerato che i complessi commerciali, in larghissima parte, sono stati realizzati senza particolare attenzione al risparmio energetico, si tratta di un gran favore fatto all’ambiente!
Basti pensare che solo i tre centri cui si faceva cenno eviteranno, a regime, l’immissione in atmosfera di qualcosa come 668 tonnellate/anno di CO2.
Guido Pezzana – AU Odos srl